L’Italia è tra i Paesi al mondo maggiormente esposti ai rischi naturali e derivanti dalle attività dell’uomo. Ciò rende necessario un sistema di protezione civile che assicuri in ogni area la presenza di risorse umane, conoscenze, mezzi, capacità operative, organizzative e decisionali in grado di intervenire in tempi brevissimi e in modo coordinato in caso di emergenza, ma anche di operare con continuità per prevenire e, per quanto possibile, prevedere eventuali disastri. Per questo motivo in Italia la protezione civile non è un compito assegnato a una singola amministrazione ma è una funzione attribuita a un sistema integrato: il Servizio Nazionale, istituito nel 1992 con la legge n. 225. Il Servizio Nazionale – dal 2018 disciplinato dal Codice della Protezione Civile – ha come componenti tutti i livelli di governo: lo Stato, le Regioni, le Province Autonome di Trento e di Bolzano e gli Enti Locali. In coordinamento con le componenti lavorano le strutture operative: il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, struttura fondamentale, le Forze Armate, le Forze di Polizia, la Comunità scientifica, il Servizio Sanitario Nazionale, il volontariato organizzato di protezione civile, la Croce Rossa Italiana, il Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico, il Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente e le strutture preposte alla gestione dei servizi meteorologici a livello nazionale. Partecipano alle attività di protezione civile anche espressioni della società civile come gli ordini e i collegi professionali e le aziende private, in particolare quelle legate a settori strategici come le comunicazioni, i trasporti e le reti dei servizi essenziali. Il Servizio Nazionale opera secondo il principio di sussidiarietà a livello centrale, regionale e locale attraverso le autorità di protezione civile: il Presidente del Consiglio dei Ministri in qualità di autorità nazionale, i Presidenti delle Regioni e delle Province Autonome di Trento e di Bolzano, i Sindaci e i Sindaci metropolitani in qualità di autorità territoriali. Quando l’evento non può essere fronteggiato con i mezzi a disposizione del Comune, si mobilitano la Provincia, la Prefettura e la Regione, fino al coinvolgimento dello Stato in caso di emergenza nazionale. Questa rete di competenze trova il suo punto di raccordo nelle funzioni di indirizzo e coordinamento affidate al Presidente del Consiglio dei Ministri, che le esercita avvalendosi del Dipartimento della Protezione Civile.